Dino Pasquali - Giuseppe Ciccia

[...] Non di meno l'ipotesi ha, sebbene raro, un nome: estesi (ch, venendo dal greco, vale sensazione, sensibilità. E si direbbe che proprio verso l'estesi tendono certe composizioni di Giuseppe Ciccia, dove solarità mediterranea, spazi d'immacolato, bianco nitore e il gesto, tradotto in segno ampio, paiono inclini più che a unirsi a separarsi. Più che ad aggregarsi a disperdersi nell'atmosfera, in quell'aere che fra di essi circola talora con evidenza. [...] una pittura, la sua, non di mimesi, d'imitazione degli oggetti esterni, sebene una d'espressione sentimentale, evocatrice d'incorporei, liberi fantasmi [...] più simile a quello che ci permettono nel sogno, nell'irrazionalità onirica, le forze dell'incoscio; desiderosi, in altri termini, d'assurgere a ua guisa più eterea, più spirituale, in breve musicale.

                                                                              (Dino Pasquali)