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Pasquale Matrone - Giuseppe Ciccia

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Pasquale Matrone

Recensioni

Sperimentatore instancabile, Giuseppe Ciccia ama immergersi nella realtà per coglierne l'essenza, i segreti, i dinamismi, le potenzialità, il mistero e le "voci". Per realizzare il suo obiettivo utilizza, oltre alla pittura e in sintonia con una sorta di naturale inclinazione verso l'action painting, altre strategie espressive, altri linguaggi a lui congeniali, musica recitazione, scrittura, video-art, scultura, performance in cui lui stesso e il suo corpo diventano elementi indispensabili di una poetica in costante e febbrile evoluzione...
I suoi quadri sono caratterizzati da una vera e propria esplisione dei colori sulla tela, grumi di energia, trasferiti dal pennello in una bizzarria fantasmagorica di spazi siderali, si trasformano in frammenti di un tessuto onirico denso di inquietudini e in cattedrali di vernice proiettate verso cieli impregnati di sogni e di utopia...
Materia, luce e segni sembrano interagire in perfetta sintonia nelle tele di questo artista abituato a usare i colori primari, quasi fossero essi stessi "personaggi" più che uno strumento. Soprattutto il blu, il rosso, il giallo e il nero: naturalmente "personalizzati", "reinventati", con le tecniche e gli ingredienti a lui congeniali.
Ciccia ama la materia perchè la sente palpitante e viva. E cerca in modo costante di impadronirsi della luce, che per lui, è anche musica, verità, poesia, in perenne espansione, forza in cui volentieri ama immergersi per trarne linfa e ispirazione. I quadri riflettono la personalità dell'autore: vulcanica, originale e assetata d'infinito. In essi, grazie ai colori, materia, luce, finiscono col fondersi e col trasformarsi in una sorta di epopea esaltante dello spirito perennemente proteso alla ricerca delle forme dell'Essere e del senso de l'Esserci. Dai colori, comunque, Ciccia tende gradualmente a distaccarsi, per arrivare a usare, come spesso ama ripetere, soltanto il bianco e le sue ombre. A monte di questo traguardo, comunque provvisorio e aperto a ogni sorta di sperimentazione possibilee, c'è un itinerario di ricerca lungo e caratterizzato da una costante consapevolezza della necessità di non smettere mai di indagare le ragioni e gli strumenti di una poetica mirata a muoversi in perfetta sintonia con le istanze e le attese emergenti dal fluire inarrestabile del mondo e della storia. dopo un inizio, infatti caratterizzato dal rispetto della forma e della struttura razionale delle cose, un poco alla volta, Giuseppe ciccia ha maturato il convincimento che, al di là delle apparenze, la realtà può essere rappresentata solamente dallo slancio vitale che attraversa, impetuoso, l'intero universo; uno slancio che non è possibile impriionare negli schemi tradizionali, ma che, invece, richiede di essere "narrato" con un linguaggio che va reinventato e costruito, di volta in volta, ponendosi in ascolto delle indicazioni fornite dall'istinto nonchè dalla voce che, giungendo da abissi profondi e inesplorati, svela, a chi riesce a percepire l'eco, il mistero nascosto nell'alba e nel tramonto di un'interminabile teoria di galassie [...] I segni sulla tela hanno, a suo avviso, il compito di testimoniare il gesto rituale, l'atto creativo nel suo stesso divenire, e, con esso, l'improvvisazione psichica capace di restituire alla pittura freschezza, dignità e poesia [...]

                                                                        
(Pasquale Matrone)


 
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